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Un mondo senza le api: cosa succederebbe senza gli insetti impollinatori?

Siamo a fine degli anni ’90: da diverse parti del mondo, in particolare da apicoltori europei e nord-americani, arrivano le prime notizie sull’anomala e sempre più rapida diminuzione di api nelle colonie. A monte del preoccupante cambiamento diversi fattori: uso intensivo di pesticidicambiamenti climaticiparassiti e perdita di habitat naturali di questi piccoli e importantissimi insetti. È infatti orami riconosciuto il fondamentale ruolo giocato da api e altri insetti impollinatori (come bombi o farfalle) all’interno dei vari ecosistemi: si pensi solo come un terzo del nostro cibo dipenda dalla loro opera di impollinazione e come, a fronte di una loro sparizione, si registrerebbero devastanti conseguenze sulla produzione alimentare mondiale, dal momento che, non limitandosi alla sola fornirnitura di prodotti dell’alveare, questi insetti sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali globali.

Quali sono gli insetti impolliantori?

Gli insetti impollinatori appartengono a diversi gruppi, tra cui Imenotteri (apibombivespe), Lepidotteri (farfalle e falene), i Ditteri (mosche e sirfidi), Coleotteri (scarabei e coccinellidi) e gli Ortotteri (cavallette). Questi, posandosi sui fiori ala ricerca di nettare e polline, “s’imbrattano” proprio di polline e, tramite lo spostamento sui fiori di altre piante, lo trasferiscono consentendo il processo di fecondazione attraverso cui il fiore fertilizzato produrrà i suoi frutti. Molta frutta e verdura (come mele, fragole, pomodori e mandorle) dipendono da questi insetti e il deciso calo numerico che ancor oggi si registra nel mondo potrebbe causare un duro colpo prima di tutto a questi elementi fondamentali della nostra dieta. In particolare, alcuni pesticidi costituiscono un vero e proprio rischio per gli impollinatori e l’eliminazione delle sostanze chimiche più pericolose potrebbe rappresentare un primo importante passo per la loro difesa.

Quanto vale il “lavoro” delle api?

In tutta l’Unione Europea e Regno Unito compreso sono presenti 17 milioni di alveari e 600.000 apicoltori, i quali producono 250.000 tonnellate di miele ogni anno. Ciò fa si che proprio l’Unione Europea si configuri come secondo maggiore produttore di miele dopo la Cina. Altri importanti paesi produttori sono Romania, Spagna e Ungheria. Negli ultimi anni, come detto, gli apicoltori hanno però segnalato la riduzione del numero delle colonie di api: solo in Italia sin dal 2003 sono stati segnalate morie di api, in particolar modo in primavera. Solo in Europa, poi, oltre 4.000 tipi di verdure dipendono dal lavoro congiunto degli insetti impollinatori. Il valore stimato del lavoro degli insetti impollinatori a livello mondiale, invece, si aggira attorno ai 265 miliardi di euro e ciò dimostra come, oltre che per la tutela dell’ambinete e della biodiversità, la loro difesa e tutela rientri pienamente anche nei nostri interessi economici.

Cosa fare? I progetti a tutela degli insetti impollinatori

In tutto il mondo sono nati e contiuano a nascere interessanti progetti umanitari e solidali per la salvaguardia, la cura e l’accrescimento delle colonie di insetti impolliantori. Una sifda dura, ma non impossibile, che parte dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su un tema ad oggi, purtroppo, ancora poci conosciuto. Uno di questi, il progetto “Salva le api”, si inserisce perfettamente nello sforzo congiunto di più realtà per la tutela della biodiversità, del mondo animale e della natura in generale. Nato in Piemonte, in provincia di Cuneo, si impegna giornalmente al raggiungimento di traguardi che vedono una realizzazione concreta, come la semina di nuovi fiori, dando così un apporto decisivo all’agricoltura sostenibile. Sul sito web www.salvaleapi.org è possibile registrarsi come socio volontario o fare una donazionescegliendo un importo a proprio piacimento. A sostegno del progetto è possibile acquistare vasetti, bomboniere, devolvendo in questo modo parte dell’importo al progetto di “Salva le api”. Un singolo acquisto può fare la differenza, come attraverso la scelta di confezioni regalo: per ogni vasetto acquistato si riceveranno i semi dei fiori melliferi da piantare nei vasi di casa e ornare finestre, balconi e giardini e grazie ai ricavi il progetto finanzierà l’acquisto di nuove piante per fornire agli insetti maggiore nutrimento e una più facile sopravvivenza.

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