La rivolta dei da Palù era stata sedata nel sangue, ma la situazione generale non era per nulla stata risolta, adesso anche i grandi casati di Parma stavano cominciando a muoversi. Tra i primi a compiere iniziative militari vi furono i Sanvitale, che occuparono il castello di Noceto, poco tempo dopo invece, Francesco da Correggio cedette il passo alle truppe Veneziane e si unì al contingente della Serenissima per saccheggiare Cavriago. Anche i fratelli Giacomo e Pietro Rossi non rimasero con le mani in mano e riempite le casse di mille fiorini mensili, gentilmente sborsati da Firenze, morto il primo duca di Milano, decisero di adoperarsi per insidiare e disgregare lo stato visconteo.

Non è strano che in questa prima fase, i Rossi godettero dell’appoggio dei da Correggio, la cui autonomia economica e territoriale era stata gravemente minacciata dai Visconti, sul finire del secolo precedente, come se non bastasse nel 1402, alla morte di Azzo da Correggio, Gian Galeazzo, che non immaginava di seguirlo da li a poco, ne aveva prelevato e sostanzialmente depredato i beni, tra cui immobili nella città di Parma, ma anche i feudi di Guardasone, Bazzano, Montechiarugolo e Colorno, per poi girarli sotto forma di concessione feudale a Ottobuono, Giovanni e Giacomo Terzi. I Correggio quindi, erano smaniosi di recuperare le proprietà e i territori perduti, ma necessitavano di un potente alleato, Ottobuono, era un nemico al quanto scomodo da non sottovalutare, in quanto condottiero ducale al servizio dei Visconti, disponeva di un enorme potenziale bellico.

Nel maggio del 1403 i Rossi spalleggiati dai da Correggio aprirono le ostilità contro la fazione ghibellina dei Pallavicino, l’assedio alla rocca di Scipione venne però rotto, da Rolando di Busseto Pallavicino che inviò qualche centinaio di uomini in aiuto degli alleati, i Rossi durante la ritirata vennero depredati dalla popolazione locale fedele a Rolando. Questo portò alla nascita della diatriba tra Rossi e Pallavicino, le origini del conflitto però, sono decisamente molto più antiche e affondano le loro radici nella lotta per il controllo della sfera di influenza locale della zona di Parma, più precisamente tra Felino e San Secondo durante la guerra civile tra Guelfi e Ghibellini, rappresentati nella zona di Parma rispettivamente da Rossi e Pallavicino.

La morte di Gian Galeazzo aveva creato il pretesto perfetto per una regolazione di conti tra i due casati, così dopo l’assedio di Scipione Rolando fece incendiare Pieveottoville, “ne la quale habitavano oltre a cento de la factione guelphica amici de Rossi” i quali, non stettero fermi con le mani in mano e date alle fiamme Costamezzana, con l’aiuto dei da Correggio sconfissero presso Varano de Melegari le forze congiunte di Rolando, dei Sanvitale e dei Terzi. La guerra serpeggiava nel contado e inevitabilmente cominciava a bussare alle porte della città, il risultato finale di questo primo round fu, il confinamento di diversi membri delle famiglie Rossi e da Correggio, ma la guerra tra i casati signorili di Parma era ben lontana dal volgere al termine.

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