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Vialli-Mancini conquistano Wembley: 29 anni dopo la rivincita nelle lacrime europee

Il 20 maggio 1992 la Sampdoria di Gianluca Vialli e Roberto Mancini veniva sconfitta in finale di Coppa dei Campioni a Wembley. Era la grande Samp di Boskov e di fronte a loro il Barcellona si imponeva per 1 a 0 dopo 90 minuti al cardiopalma. Quella Sampdoria è stata la più grande di sempre, la Samp del presidente Paolo Mantovani, il primo a credere nei giovani talenti Mancini e Vialli, la Samp capace di riportare lo scudetto a Genova (stagione ’90-’91) e lasciare un segno indelebile nella storia del calcio con una serie straordinaria di partecipazioni e risultati in Europa.

Vialli e Mancini? Due “fratelli”, dentro e fuori dal campo, chiamati in questi ultimi anni a guidare e risollevare una nazionale italiana ferita, con alle spalle la mancata qualificazione mondiale e reduce dai più sconfortanti risultati degli ultimi decenni. E nella serata di ieri, 11 luglio 2021, stessa fatale data di quel mondiale 1982, Vialli e Mancini hanno riportato l’Italia sul tetto d’Europa, dopo un campionato europeo straordinario, dopo aver creato un gruppo che non si vedeva dalle notti mondiali del 2006 e dopo aver sconfitto anche la “maledizione” di quel Wembley 1992.

Nella foto del loro abbraccio dopo la vittoria europea, le lacrime raccontano molto di più di quello che si pò pensare: raccontano di una rivincita sportiva personale, quella di quel 1992 appunto e di una coppa campioni sfiorata; raccontano di uno sport, il calcio, che ancora ha molto da insegnare ai giovani sui valori che da sempre lo contraddistinguono (la lezione di Luis Enrique prima fra tutte); della dedizione, del sacrificio, del lavoro e della grande professionalità che servono per raggiungere certi traguardi. Dell’ambizione, della “cattiveria sportiva”, quella sana, che se unità alla grande umiltà che hanno saputo dare a questo gruppo diventa modello da imitare per tutti e sa tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Dentro e fuori dal campo.

L’impresa è totale. E da ogni punto in cui si decide di raccontarla si arriva sempre a questa immagine. Dei due fratelli che hanno vinto l’ennesima partita insieme.

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