È diventata un libro la lectio che Bernardo Bertolucci pronunciò il 16 dicembre 2014 al Teatro Regio di Parma, quando l’Università di Parma gli conferì la laurea magistrale ad honorem in “Storia e critica delle arti e dello spettacolo”. “Il mistero del cinema” esce in questi giorni in libreria, pubblicato da La nave di Teseo. Il volume, nato dalle pagine messe a disposizione dalla moglie di Bertolucci Clare Peploe, è curato da Michele Guerra, docente di Storia e critica del cinema all’Università di Parma, che ne ha scritto anche la postfazione (L’ultimo Bertolucci) e che quel giorno pronunciò la laudatio per il grande regista parmigiano.

In questo testo inedito Bernardo Bertolucci ricostruisce la sua autobiografia artistica, tra cinema e memorie private. In pagine di lucida profondità, e della grazia “narrativa” che sempre lo ha contraddistinto, uno dei registi italiani più internazionali di sempre, vincitore di 9 Oscar con “L’Ultimo imperatore” e autore di pellicole indimenticabili nella storia del cinema, fa luce su se stesso, sulla propria personalità, sulla propria arte. E lo fa con una emozione che ricalca quella che tutti i presenti percepirono al Teatro Regio di Parma, in una cerimonia che fu anche un “ritorno a casa” speciale per lui: il ritorno nella città natale, lasciata da bambino per Roma ma presente in gran parte dei suoi film, e fonte feconda di ispirazione per gran parte della sua produzione.

In “Il mistero del cinema” Bertolucci si racconta: a partire dall’infanzia parmigiana mai dimenticata, educato alla bellezza e alla poesia dal padre poeta Attilio. Poi l’incontro con la macchina da presa: i primi esperimenti da ragazzo, la vicinanza con Pasolini e Moravia, la scoperta di Godard e della Nouvelle Vague francese. E ancora i ricordi di famiglia, Casarola e la sua magia, la passione per il cinema e la fatica di emergere, l’orgoglio di essere invitato e premiato dai festival più importanti. Al centro, come uno specchio o un obiettivo attraverso cui guardare il mondo, la seduzione e il mistero. Il mistero del cinema, appunto.

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